I fratelli Casini mi fecero conoscere anche Gianmarco Razzi (utente della BBS Cyberspace), che era un validissimo giocatore nell’1 contro 1, ma raramente partecipava ai tornei ufficiali. Dal canto mio io feci conoscere il gioco a molti utenti della BBS di cui ero co-amministratore all’epoca (con il nick “Alex Doom Champion”), Antani BBS; iniziarono così a giocare altri nuovi giocatori come Maurizio Serra ed anche mia sorella Veronica fu iniziata al gioco, mostrando una grandissima propensione e capacità.
Ben presto il livello medio dei giocatori salì ed allora anche Masson e Gatti dell’Obi Wan iniziarono a partecipare ai vari tornei con alterne fortune; quasi tutti abbandonarono l’alt e utilizzavano tasti diversi per lo strafe, come dall’inizio faceva Gatti.
Tramite Antani BBS conobbi poi Lorenzo Colitti che fu un innovatore dello stile di gioco; egli fu il primo giocatore ad utilizzare il mouse per giocare e riusciva a muoversi più velocemente di tutti gli altri. Dopo iniziali dubbi sui pro e contro di tale dispositivo di controllo tutti i più forti gradualmente passarono ad utilizzarlo. Egli era anche l’unico a detenere il segreto del BFG cioè a sapere realmente come funzionava tale arma. Nessuno l’aveva mai capito e tutti ritenevano che fosse casuale. Io stesso stetti giorni interi a sperimentarne l’utilizzo senza mai comprenderlo. In realtà non l’aveva scoperto da solo ma aveva scaricato da internet (era l’unico ad averlo all’epoca) un file di testo da un sito americano che lo spiegava. Mantenne il segreto a lungo poi alla fine, pressato e sfiancato ogni giorno, lo rivelò ai suoi amici più stretti (io e Maurizio Serra). Molti giocatori comunque lo ignorarono a lungo e molti non lo conobbero mai.
Fu così che si iniziò a girare per i tornei con il proprio mouse personale (che doveva sempre essere curato e pulito scrupolosamente, come una vera e propria arma!) e con il dischetto dei driver da installare, in quanto a seconda del driver usato mutava la sensibilità creando problemi all’utilizzatore; i veri professionisti avevano un mouse solo ed esclusivamente per giocare a Doom2; alcuni gestori non volevano che si inserissero dischetti nei loro computer per timore dei virus e allora si scatenavano feroci polemiche perché il vero campione doveva poter mettere i propri driver del mouse personale!
Nel frattempo saliva la rivalità storica tra i giocatori di due locali di Roma l’Obi Wan e il Byteworld. Questo era un locale vicino alle mura vaticane (se non ricordo male) frequentato da un gruppo di ragazzetti dai 14 ai 16 anni circa che passavano i loro pomeriggi ad allenarsi.
Sebbene giocassero ancora con l’alt erano tuttavia fortissimi. Mentre l’Obi Wan aveva un sistema di gioco con armi fisse, il Byteworld per molto tempo adottò il famigerato “respawn”, che implicava che armi e munizioni, una volta prese, sparissero e ricomparissero dopo un tot di tempo. Questo faceva sì che bisognava capire dove fossero le armi e contare mentalmente i tempi di ricomparsa e tutto poteva diventare frustrante soprattutto in caso di quadri nuovi (si rischiava di farsi tutto il turno solo con la pistoletta non trovando un’arma decente). Dopo molto tempo anche il Byteworld si decise a passare al sistema tradizionale.
La rivalità tra i due locali culminò con lo scontro (andata e ritorno in un wad scelto dall’Obi e uno scelto dal Byte) che si tenne a luglio 1996 e che vide prevalere l’Obi Wan.
Celebre fu lo scontro tra mia sorella Veronica ed il n. 1 del Byteworld Paolo Castellani, detto “Pablo Killer”; non c’erano molti giocatori donna nel circuito (anche se ricordo tra le altre Anna Pascucci, peraltro estremamente avvenente), ma erano tutte considerate dei cameo, delle partecipazioni non serie, tanto per divertirsi e per far contenti amici o fidanzati. Così Pablo si accinse a quello scontro ridacchiando e non prendendolo sul serio, mentre tutti i suoi amici lo prendevano in giro su quanto fortunato fosse stato a capitare con una donna e invitandolo a non farle troppo male. Invece Veronica si era allenata duramente nei giorni precedenti in vista di quello scontro ed era concentratissima. Appena iniziata la partita Pablo vide tutto rosso e andò subito sotto 8-0 tra il clamore generale e mia sorella terminò comunque la partita doppiando l’avversario per 32-16; molti tentarono di giustificare Pablo dicendo che era ubriaco o cose simili, ma la verità era semplicemente che mia sorella era oggettivamente più forte, grazie anche all’utilizzo del mouse rispetto alla tastiera usata da Pablo, ormai uno strumento di controllo decisamente obsoleto.
Nel frattempo consolidavo il mio primato in classifica, ma sebbene vincessi la maggior parte dei tornei, non si trattava di un dominio assoluto, c’erano troppi giocatori fortissimi al mio livello contro cui capitava di perdere, io ero semplicemente il più costante nei risultati.
Tuttavia se il quadro consentiva di partire con una doppietta in mano e se non era troppo grande e dispersivo molto difficilmente perdevo, spesso dilagando con risultati clamorosi.
Fu così, infatti, che dominai al torneo italiano alla Fiera di Roma del novembre 1996, dove mi imposi in finale staccando Colitti e gli altri due semifinalisti di quasi 40 frag. Ricordo che c’erano moltissime persone a guardare e tutti furono impressionati dalla velocità con cui miravo intuendo la posizione nello schermo (anche fuori raggio visivo) degli avversari e con cui li inchiodavo con la doppietta; qualcuno disse anche che non ero umano!
Nell’ultimo periodo si aggiunse anche un altro locale al circuito, il Game Over; al primo torneo mi portai a casa 400000 lire di primo premio, dominando totalmente sui campioni locali (Marco Testarmata e Fabrizio Fantauzzi, che ancora usavano la tastiera), assieme a Stefano Casini, Maurizio Serra e mia sorella Veronica.
Poi anche Fantauzzi e Testarmata passarono al mouse raggiungendoci grosso modo nel livello di gioco; Testarmata (che tuttora partecipa a diversi tornei nazionali in altri giochi da quanto mi risulta) divenne, in particolare, fortissimo ed andò anche al torneo di Doom2 allo SMAU di Milano in cerca di nuovi avversari. Quando tornò (ovviamente vittorioso) mi disse che non c’era nessun altro vagamente vicino ai nostri livelli di gioco; eravamo soli e, senza internet, potevamo solo supporre che ci fossero altre persone di livello simile al nostro. Ricordo che ci interrogavamo sulla possibile esistenza di campioni americani con cui confrontarci.
Alla fine Testarmata mi sfidò in uno scontro 1 contro 1 per definire chi fosse veramente il campione e n. 1 di Doom2; nonostante si fosse allenato tutti i giorni negli ultimi mesi, riuscii ancora una volta a vincere sia pur di pochissimo (49-48) ed alla fine riconobbe che ero io, effettivamente, il più forte di tutti.
Poi con i nuovi giochi i tornei finirono, alcuni locali chiusero e appesi il mio mouse al chiodo, esponendo le mie numerose coppe e targhe nello studio…… fino a quando un giorno, dopo aver riformattato il PC, nel ripristinare il contenuto del vecchio HD mi sono imbattuto nella directory di Doom2 e non riuscendolo a farlo partire sotto Windows XP ho cercato su internet dei programmi adatti ed ho trovato Zdaemon……. Ora datemi tempo di scrollarmi la ruggine di dosso e comprarmi un nuovo mouse professionale……. questo qui che uso è odiosamente impreciso!
Alessandro Pace (Alex Doom Champion)
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